Turismo Solidale in Siria, agosto 2019
MAALULA è una piccola città montagnosa di 2mila abitanti a 50 km a Nord di Damasco e a ridosso del confine libanese.
Antichissimo villaggio di oltre 3mila anni in cui si parla ancora l’aramaico, la lingua dei tempi di Gesù, Maalula è considerata patrimonio di un umanità che la stessa UNESCO si è scordata troppe volte nel corso del conflitto siriano.
Nel 2013 i terroristi di Al Nusra, in maggioranza ceceni, attaccarono la città. Un gruppo di jihadisti che alloggiavano nell’hotel Al Safir occupò la struttura alberghiera ubicata sul promontorio che sovrasta Maalula, così da sfruttare uno strategico posto di controllo, sul centro urbano e i monti circostanti, nel mirino di mortai e mitragliatrici pesanti.
Un miliziano giordano si fece esplodere con un auto-bomba davanti al posto di blocco alle porte della cittadina, permettendo la fuga di alcune famiglie di fede islamica e liberando l’accesso ai ribelli integralisti che entrarono in città commettendo le peggiori atrocità contro la popolazione civile, depredando e sfogando la propria furia iconoclasta contro i monasteri cristiani di Santa Tecla e San Sergio e Bacco.
Maalula è stata liberata dai terroristi lo stesso anno, grazie ai soldati dell’esercito siriano di Bashar al Assad e agli Hezbollah libanesi 🇸🇾🇱🇧
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