Sabato 3 ottobre ho partecipato all’evento di Cultura Identità per la Rete delle Città Identitarie nel bellissimo borgo di Civita di Bagnoregio, in provincia di Viterbo.
Ospite d’eccezione della giornata, il famoso critico d’arte Vittorio Sgarbi che, dopo la delibera di Zingaretti che obbliga l’uso delle mascherine anche all’aperto in tutto il Lazio, inizia il suo intervento proprio criticando il presidente della Regione dandogli del “criminale”.
“Siamo tutti stanchi dell’argomento unico sul covid, nei Tg, nei programmi, sui giornali – ha esordito Sgarbi – Ammettiamolo, qualcosa non va: anziché i malati ad andare dal medico, sono i medici che vanno a cercare il paziente. Siamo sottoposti ad una tortura continua, una narrazione inquietante, nel 2019 ci sono stati più morti che nel 2020, ma cosa ci raccontano ancora? La mascherina all’aperto… poi, mica metto il preservativo per andare a letto da solo. Stanno aspettando il vaccino come fosse Dio, un nuovo Messia. Con la mia battaglia difendo il coraggio, dobbiamo dire basta alla paura, a chi ci vuole far allontanare dal prossimo”.
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