Ho guardato lo speciale di Focus dedicato alla guerra di Bosnia Erzegovina:
“1992-2022, Ritorno all’inferno”.
In questo documentario autobiografico e celebrativo a trent’anni da Sarajevo, il reporter Toni Capuozzo ha dato l’ennesima lezione di stile e giornalismo ai pennivendoli odierni.
Etica, obiettività, passione, umanità, coraggio e professionalità sono ormai virtù che, anche nel giornalismo, stanno diventando merce sempre più rara.
Al di là della geopolitica e della ragione, del tifo da stadio che offusca la mente e della cloaca mediatica e social che la intasa di merda; dopo tanti anni e lutti fortunatamente Capuozzo non è solo e, ad oggi, sul fronte ucraino troviamo alcuni reporter e volontari italiani, uomini liberi, che ancora rischiano la propria vita per trasmetterci la cruda verità della guerra. Talvolta scaturendo in noi rabbia o forti emozioni, a volte ponendoci inevitabili dubbi sulla narrazione dei fatti… ma l’importante è e dev’essere, sempre, rimanere lucidi dinnanzi alle più oscure trame con le quali il mondo preconfeziona la nostra storia e il nostro futuro.
Andrea Bonazza

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